Le forme espressive non hanno regole definite, specie quando sono la manifestazione di un malessere, di un disagio o di un'opinione. Girando per le strade della città si "inciampa" sovente in alcune di esse, a volte molto colorite, a volte semplici e genuine, ma tutte nate dall'esigenza di dar voce a qualcosa o a qualcuno, di esprimere un desiderio, di raccontare una drammatica urgenza, oppure di provocare la reazione della collettività. A noi è sembrato il caso di raccogliere le istanze derivanti da queste espressioni, anche perché, in ogni caso, servono sempre ad approfondire una personale conoscenza dei bisogni della città. Quelle che di seguito vedrete sono solo alcune delle tante forme di "parola" presenti in città, e sono le più varie: si va dal singolo manifestino fatto in casa alla scritta lasciata su una panchina, dalla rappresentazione dei luoghi oramai storicamente deputati all'"attacchinaggio" dei volantini alla violenza del tempo che cancella il ricordo di un pensiero manifestato. Questa sezione si chiama "via nova" perché vuole testimoniare ciò che la strada principale di un paese o di una città (appunto a' via nova, in dialetto) ha sempre rappresentato nella coscienza collettiva: il salotto del popolo.
Le foto sono di Salvatore Dessì e Armando Garofalo.
Salvatore Dessì & Armando Garofalo
3 commenti:
Quando ero, o quando torno, in città e mia mamma mi cercava, o mi cerca, per chiedermi dov’ero, o dove sono, o mi domandava dove andavo, o dove vado, la risposta classica era, ed è, "summu alla via nova", oppure "vavu o scinnu alla via nova", motto storico di tante generazioni, e per quanto mi riguarda la mia "via nova" è via Roma, "versu u pontu" per capirci. Ricordi e attualità, il profumo dell’aria che si respira, il calore che si avverte camminando per la via o il parlare silenzioso dei muri che si sente fermo "allu puntunu" e che rafforzano il legame con la mia città ogni volta che ci torno, nella sfida continua che mi appartiene.
Antonio Stabile.
caro armando e salvatore vi lascio il mio resoconto di queste vacanze natalizie trascorse qui a castrovillari da studente fuori sede, costretto ad una vita sacrificata, lontana dai propri cari ma per fortuna ricca di impegni e interessi.....non voglio dilungarmi troppo ma proverò ad essere il più breve e chiaro possibile ( cosa difficile perchè ce ne sarebbero di cose da dire...).
primo impatto, al mio ritorno, è vedere su via roma e corso garibaldi delle strane " costruzioni" che più ad assomigliare a comode panchine dove poter rinfocillarsi dopo una piacevole passeggiata sembrano essere, vabbé lasciamo stare....
il nuovo corso ( via roma ) è poco sfruttato se non dagli assidui frequentatori come me del 900 che pur di intrattenersi con gli amici hanno rischiato centinaia di volte di esser investiti da qualche matto....quindi comodo solo per noi.
il parcheggio di canal greco la gente ultimamente fa finta di vederlo e piazza la propria macchina solo su quello di via del popolo per pura comodità di essere il più vicino possibile al nuovo corso quasi volessero parcheggiarla lì....
alle 3 del mattino usciti dal motel o dall'operà dopo una lunga serata delle tante l'unico bar aperto per poter fare colazione che ti dice che non si può entrare perchè costretto a chiudere da un' ordinanza del sindaco per evitare che la notte giri gente per bene...
incontri anche quei pochi raga ( per fortuna )che scegliendo la via più breve sono ritornati a castrovillari per occupare posti di lavori notevoli col minimo sforzo cosa ti dicono che purtroppo già lavorano e si lamentano pure quando dovrebbero ringraziare chissà chi o cosa....
allora mi domando difronte ad uno scenario del genere come c si dovrebbe sentire?! non più padroni del proprio paese...
fino a quando non riusciremo a mandar via questi vecchi politicanti e farci risarcire dei danni morali e materiali che ci hanno provocato in questi anni tutto sarà statito e allora vigerà solo il senso di angoscia e di abbandono...
caro armando e salvatore vi lascio il mio resoconto di queste vacanze natalizie trascorse qui a castrovillari da studente fuori sede, costretto ad una vita sacrificata, lontana dai propri cari ma per fortuna ricca di impegni e interessi.....non voglio dilungarmi troppo ma proverò ad essere il più breve e chiaro possibile ( cosa difficile perchè ce ne sarebbero di cose da dire...).
primo impatto, al mio ritorno, è vedere su via roma e corso garibaldi delle strane " costruzioni" che più ad assomigliare a comode panchine dove poter rinfocillarsi dopo una piacevole passeggiata sembrano essere, vabbé lasciamo stare....
il nuovo corso ( via roma ) è poco sfruttato se non dagli assidui frequentatori come me del 900 che pur di intrattenersi con gli amici hanno rischiato centinaia di volte di esser investiti da qualche matto....quindi comodo solo per noi.
il parcheggio di canal greco la gente ultimamente fa finta di vederlo e piazza la propria macchina solo su quello di via del popolo per pura comodità di essere il più vicino possibile al nuovo corso quasi volessero parcheggiarla lì....
alle 3 del mattino usciti dal motel o dall'operà dopo una lunga serata delle tante l'unico bar aperto per poter fare colazione che ti dice che non si può entrare perchè costretto a chiudere da un' ordinanza del sindaco per evitare che la notte giri gente per bene...
incontri anche quei pochi raga ( per fortuna )che scegliendo la via più breve sono ritornati a castrovillari per occupare posti di lavori notevoli col minimo sforzo cosa ti dicono che purtroppo già lavorano e si lamentano pure quando dovrebbero ringraziare chissà chi o cosa....
allora mi domando difronte ad uno scenario del genere come c si dovrebbe sentire?! non più padroni del proprio paese...
fino a quando non riusciremo a mandar via questi vecchi politicanti e farci risarcire dei danni morali e materiali che ci hanno provocato in questi anni tutto sarà statito e allora vigerà solo il senso di angoscia e di abbandono...
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